Il Teatro Mercadante ricorda Giuseppe Patroni Griffi, scrittore, regista, drammaturgo, narratore di notevoli scritti di letteratura, commediografo duro che incappò spesso negli impedimenti della censura; a dieci anni dalla morte, la città di Napoli lo ricorda con una rassegna di opere minori al ridotto del Mercadante.
Il terzo degli appuntamenti in rassegna è l'avvincente trasposizione teatrale di "Ragazzo di Trastevere", che ci riversa nel racconto del 1951, dove Otello, giovane sottoproletario
bello e senza scrupoli, si prostituisce con ricchi omosessuali, intrattenendo con alcuni di essi delle vere e proprie relazioni, vivendo in parallelo un ricatto d'amore con una donna. Michele
Costabile, interprete di Otello, con i suoi tratti da "attore Pasoliniano", centra nel pieno il personaggio che lotta con una bisessualità emotivamente tormentata.
Il pubblico, silenzioso e attento, viene proiettato sin da subito nel racconto magistralmente teatralizzato, che verte da momenti narrativi a quelli interpretativi, balzando di continuo in diversi luoghi, tempi, personaggi, esaltando il lavoro registico che, con tre attori e semplici ma laboriosi elementi, utilizza al meglio lo spazio scenico con continui cambi di ambienti scenografici e costumi (tutti in sintonia con l'epoca).
I tre interpreti, Anna Ammirati, Michele Costabile, Davide Paciolla, diventano dei veri e propri trasformisti, equilibrando
attentamente le intenzioni dei loro diversi personaggi che corrono e si moltiplicano, senza sporcare mai il disegno di una recitazione disagevole che rapisce lo spettatore impegnato nella visione
contemporanea di due opere: il romanzo e l' opera teatrale, in continua fusione.
La trasposizione del regista Giuseppe Sollazzo, lascia Il sapore del romanzo di Patroni Griffi che resta lì, con l'aggiunta di autentiche pennellate teatrali che rendono "Ragazzo di Trastevere" una singolare messa in scena.
@Antonio Diana